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Uno sguardo italiano alla Biennale di Daegu - Korea

Frittelli Arte Contemporanea e Istituto Italiano di Cultura di Seoul

Uno Sguardo Italiano
a cura di Elio Grazioli

 

Artisti presenti: Arianna Arcara & Luca Santese, Marina Ballo Charmet, Nunzio Battaglia,
Enrico Bedolo, Sara Benaglia, Simone Bergantini, Paola Di Bello, Carlo Fei, Pierluigi Fresia, Tancredi Mangano, Moira Ricci, Simone Schiesari, Susana Serpas Soriano.

La mostra fa parte di Contemporary Italian Photography, selezione curata dal direttore
dell'IIC Seoul per il padiglione italiano della Daegu Photo Biennale 2014.

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Sede: Daegu Culture & Arts Center
Date: 12 settembre – 19 ottobre 2014
Orari: 10 – 20
www.daeguphoto.com


Terza versione di una selezione nata per un numero speciale della rivista “Cartaditalia” dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e oggetto di volta in volta aggiornato di due mostre, la prima a Fotographin Hus di Stoccolma e la seconda alla galleria Frittelli Arte di Firenze, l’attuale selezione presenta uno spaccato della recente fotografia italiana cercando di render conto al tempo stesso della varietà degli esiti e se non una tendenza comunque una comunanza di atteggiamento e di sguardo che aiuta a comprendere i caratteri di una linea italiana della fotografia.
Secondo il curatore Elio Grazioli, essa è costituzionalmente non omogenea e lineare, composta invece di individualità e trasversale a correnti e modalità espressive: “È la ‘poetica’ dei singoli artisti quello che li rende originali e irriducibili, e ciò che in ogni caso vogliamo più evidenziare. Del resto è sempre essa a farceli chiamare ‘artisti’ ancor prima che ‘fotografi’ al di là di qualsiasi scelta linguistica o formale”.
Ma, a monte, perché la fotografia? Perché di nuovo la fotografia?
“Perché la fotografia oggi a noi pare posta in un punto di snodo molto particolare. Non più affannata ad affinare una tecnica o a inseguire un’estetica derivata da altre forme espressive e neppure più a convincere di averne una propria, anzi al crocevia di una possibile ‘rivoluzione’, quella digitale-virtuale, essa si interroga su scala molto più ampia, più generale e più dettagliata al tempo stesso: più generale perché si chiede che cosa sia una ‘immagine’ in quest’epoca in cui non si parla d’altro; più dettagliata perché oggi più che mai ci si accorge che basta un minimo cambio di luce, di stampa, di inquadratura, di composizione, a volte addirittura anche solo di contesto o di intenzione, vorremo dire di sguardo, e l’immagine fotografica, per niente meccanica, cambia totalmente. Si riscoprono cioè in tutta la loro potenzialità sia la magia, se così si può ancora dire, sia la costruzione, cioè le trasformazioni anche in questi campi che la fotografia ha introdotto e introduce. Da un lato oggi la fotografia è la chiave di comprensione della comunicazione, dall’altro essa ci fa ‘impazzire per la pietà’, come invitava Roland Barthes sulla scorta di Nietzsche”.
Con questa selezione si è tentato di rendere conto di tutto questo, non secondo una linea ordinata bensì attraverso una costellazione che restituisce sensibilità e preoccupazioni, intenti e atteggiamenti. In essa si riconosce il modo italiano di vedere, i caratteri del suo modo di esprimersi, nonché l’atteggiamento nel trattare le cose dell’arte: eleganza, intuito formale, leggerezza di modi, equilibrio di contenuti, non senza un certo ardire nel forzare i luoghi comuni.
 

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