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Alighiero Boetti Estrategia de juego / Strategia di gioco

a cura di Lynne Cooke, Mark Godfrey, Christian Rattemeyer

Coordinazione: Soledad Liaño4 ottobre – 5 febbraio 2012

Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia
Edificio Sabatini - piano terzo

Itinerario: Tate Moderm (Londra) (primavera 2012)
Museum of Modern Art – MoMA (New York) (giugno 2012)

Si tratta della più grande retrospettiva che si sia mai fatta fino ad oggi su Alighiero Boetti (Torino 1940 – Roma 1994) e la prima realizzata in Spagna. Circa 100 opere compongono la mostra, che coprirà tutta la sua parabola artistica, dal 1966 fino alla prematura morte, avvenuta nel 1994. Dopo un lungo periodo di studio e documentazione, i curatori, con l'appoggio dell'Archivio e della Fondazione Alighiero Boetti, hanno realizzato un'accurata selezione, prestando particolare attenzione nel rappresentare l'artista come una delle figure più affascinanti e influenti della seconda metà del XX secolo.
La mostra riunirà opere fondamentali della sua carriera artistica provenienti da numerose collezioni internazionali, alcune della quali verranno mostrate al pubblico per la prima volta. Un posto di rilievo avrà una selezione dalla serie Mappa (1971 – 1994), la più conosciuta fra quelle  realizzate dall'artista. Si tratta di un insieme di mappe mundi di grande formato, tessute come fossero arazzi e realizzate con la collaborazione di artigiani provenienti da Afghanistan e Pakistan. Sarà inoltre possibile vedere la sua Lampada Annuale (1966), una lampadina sistemata in una cassa di legno che  si accende a casaccio per soli 11 secondi ogni anno, opera tra le più rappresentative della sua produzione povera. Altre opere presenti in mostra sono: Ordine e Disordine (1973), una serie di arazzi di lettere colorate che l'artista affidava a ricamatrici afghane e pakistane per decidere la loro composizione finale; o i suoi lavori biro, opere realizzate a penna con amici e conoscenti.
Con la mostra si cerca di far risaltare la capacità di Alighiero Boetti di trasformare qualsiasi materia prima in un'opera d'arte e la complessità concettuale, visiva ed estetica, sempre presente nella produzione di questo artista. Si evidenzierà, inoltre, la sua volontà di far risaltare il lavoro collettivo rispetto a quello del singolo.
Si è soliti etichettare Alighiero Boetti come un artista concettuale membro del movimento povera. Tuttavia, si svincolò da quest'ultimo negli anni Settanta; lui stesso era inoltre restio a lasciarsi classificare, sebbene sia diventato un referente originale per tutta la generazione di artisti italiani e internazionali contemporanei. Lavorò con un'ampia gamma di strumenti, tecniche e materiali: carta, plexiglass, gesso, compensato... Per lui non costituivano esclusivamente il mezzo, piuttosto il fine essi stessi, attraverso lo sfruttamento e la valorizzazione delle loro caratteristiche intrinseche. L'opera di questo artista è stata influenzata dai suoi profondi interessi teorici (filosofia, chimica, esoterismo), come dai suoi viaggi.
La mostra verrà completata da un catalogo in inglese e spagnolo, pubblicato dalle tre istituzioni coinvolte in questo progetto. Conterrà più di 140 immagini, i saggi dei curatori Lynne Cooke, Mark Godfrey e Christian Rattemeyer, oltre a testi di altri autori come Claire Gilman o Jason Smith.

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