Lucio Pozzi a Firenze
a cura di Pier Luigi Tazzi
Un'azione
una mostra una conferenza
organizzazione e coordinamento Frittelli Arte Contemporanea in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti e il Museo Marino Marini di Firenze I Like Painting And Painting Likes Me
Tutti i giorni per 3 settimane LP dipingerà in pubblico una tela 3x20 m nel loggiato dell'Accademia 4 - 21 ottobre 2010 finissage 21 ottobre ore 17 Accademia di Belle Arti di Firenze via Ricasoli 66 - 50122 Firenze t. 055 215449 | f. 055 2396921 www.accademia.firenze.it | segreteria@accademia.firenze.it orari: lun.- sab. ore 9-18.30

Endless 9 ottobre - 27 novembre 2010 inaugurazione 9 ottobre ore 18 Frittelli Arte Contemporanea via Val di Marina 15 - 50127 Firenze t. 055 410153 | f. 055 4377359 www.frittelliarte.it | info@frittelliarte.it orari: mar. - sab. ore 10-13/15,30-19,30 domenica, lunedì e festivi su appuntamento
Crowd presentazione del volume I LIKE PAINTING AND PAINTING LIKES ME 15 dicembre ore 19 Museo Marino Marini - piano terra Saranno presenti l'artista, il curatore Pier Luigi Tazzi, il direttore del Museo Marino Marini Alberto Salvadori, il direttore della galleria Frittelli Arte Contemporanea Carlo Frittelli, la direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Firenze Giuliana Videtta.
“La facciata dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, in Piazza San Marco, è occupata da un ampio loggiato separato dalla strada da una grande grata. Per tre settimane vivrò lì tutti i giorni di apertura, dipingendo in pubblico una tela di metri 3 x 20, divisa in quattro parti. Dipingere un grande quadro in solo tre settimane richiede uno sforzo estremo di concentrazione, simile alle improvvisazioni di artisti come Keith Jarrett e Ludovico Einaudi. Userò soltanto due piccoli pennelli e colore acrilico nero per coprire la superficie bianca con un brulichìo di forme nere che variano dal geometrico al figurativo. Questo quadro è parte del Crowd Group. Il Crowd Group (Quadri Affollati) in nero su bianco nacque nel 1995 come reazione alla pittura ossessiva dei miei coloratissimi Rag Rug Paintings. Enormi dipinti di questa famiglia di lavori sono stati finora esposti in musei americani. Il titolo di quest’opera prende spunto dal titolo dell’azione del 1974 I Like America And America Likes Me di Joseph Beuys, alla René Block Gallery di New York. In quell’occasione Beuys passò giornate intere dietro una grata in compagnia di un coyote. Questo animale rappresenta il ponte fra lo spirituale ed il corporeo per coloro che abitano l’America da prima dell’arrivo degli europei. Il mio non è tanto un omaggio a Beuys quanto un parallelo al suo contesto e messaggio. La Pittura ha perso le funzioni al servizio delle quali era stata sottoposta per millenni. In qualsiasi delle sue innumerevoli forme essa ora rappresenta per noi un ponte fra il corporeo e lo spirituale. E’ divenuta una tecnica che nella sua versatilità come nessun’altra offre la possibilità di marcare il tempo, le emozioni ed il pensiero con l’impronta tattile dell’esistenza.
Mentre dipingo, dietro di me dei ‘lettori’ si danno il turno seduti su una sedia posta alla sinistra della tela. Presentano l’azione “Lettura del Giornale” già fatta da me da alcuni anni nel linguaggio del luogo, a New York, Prato, Charlottesville e Parigi. Sul pavimento intorno alla sedia sono sparsi i giornali e le pubblicazioni del luogo di quel giorno. Leggono a voce alta quello che gli capita sotto gli occhi sostituendo ogni nome di uomo con il nome Luigi Rossi e ogni nome di donna con Maria Ferri. Alla destra, un chitarrista strimpella distrattamente la chitarra.
Le mie giornate saranno regolate con orario severo. Durante i giorni lavorativi, dipingo dalle ore 9:00 alle 18:00, il sabato dalle 9:00 alle 13:00. Dalle 17:30 per mezz’ora sono a disposizione del pubblico per scambi di idee. Chi volesse cenare con me alle ore 20:00 dovrebbe cortesemente programmare un appuntamento con la galleria Frittelli Arte Contemporanea: chiamare lo 055 410153. Alle 22:30 mi ritiro per la notte.
” Tre appuntamenti, a cura di Pier Luigi Tazzi, coinvolgeranno nei mesi di ottobre e novembre la città di Firenze, in un percorso che parte il 4 ottobre dal loggiato dell'Accademia di Belle Arti, prevede una mostra alla galleria Frittelli Arte Contemporanea e approda il 18 novembre al Museo Marino Marini. Lucio Pozzi durante tutta la sua attività ha mostrato una straordinaria capacità di rinnovare il proprio linguaggio e modo di operare. Personalità eclettica, sempre aperta alle sperimentazioni di originali forme espressive e di nuovi materiali, Pozzi ha spaziato dal collage alla pittura, dall'installazione alla performance. In particolare la pratica della pittura, per la quale ha sempre cercato soluzioni inaspettate, ha rappresentato una costante di tutto il suo lavoro, accompagnata da una incessante riflessione teorica sul fare arte. L'azione proposta all'Accademia di Belle Arti sollecita lo spettatore a interrogarsi su quale sia il ruolo della pittura e cosa questa rappresenti rispetto a vari tipi di platea, sulla tensione fra il registro privato del dipingere ed il metterlo in mostra. L'artista esegue in pubblico uno dei suoi lavori più immediatamente identificabili: un Crowd Painting in bianco e nero della lunghezza di 20 metri. Questo corpo a corpo con la pittura lo vedrà impegnato giornalmente per 3 settimane nel loggiato dell'Accademia di Belle Arti, di fronte a Piazza S. Marco, in continua relazione con la città. La galleria Frittelli Arte Contemporanea presenta a partire dal 9 ottobre “Endless”, una mostra che si snoda attraverso alcuni nuclei fondamentali della produzione di Lucio Pozzi e intende offrire un approccio all'eterogenea opera dell'artista con un percorso svincolato da griglie cronologiche. Il filo conduttore della mostra è il rifiuto sistematico del principio di unicità dello stile: l'artista procede utilizzando gli strumenti che l'arte gli mette a disposizione - materiali, processi, tecniche- senza regole fisse, al fine di creare un “fraintendimento creativo" come dialogo aperto e sfaccettato tra spettatore e autore dove nessuno dei due si sottomette alle leggi dell'altro. Il 15 dicembre al piano terra del Museo Marino Marini verrà presentato il libro fotografico realizzato sull'azione “I Like Painting and Painting Likes me” compiuta all'Accademia e contemporaneamente saranno esposte alcune opere su carta e su tela della famiglia dei Crowd Painting.
Nota critica
“Non conosco esattamente le finalità della mia arte. La faccio così, esistenzialmente, tanto per esserci". Lucio Pozzi
Invece di scrivere manifesti Lucio Pozzi ha usato l’Arte Concettuale come punto di partenza per mettere in discussione i presupposti dell’arte e andare in cerca dell’intensità e dell’ispirazione in una struttura di continuo avvicendamento di esperienze artistiche differenziate. Pensa che la coerenza di stile e significato non dipendano dalle formule ma si rivelino senza calcoli preliminari nella pratica dell’artista. Il primo scandalo avvenne nel 1978 nel tempio del Concettualismo, la galleria di John Weber a New York, quando espose paesaggi in acquerello pochi mesi dopo aver presentato una immensa installazione nello stesso spazio. Quando poi, nella prima delle Mostre Provocazione, nel 1980, riunì 80 lavori tutti riferiti alla pittura ma uno radicalmente diverso dall’altro in forma e materiale, molti pensarono che Weber e Pozzi fossero diventati matti. Nell’imbarazzo generale, quasi nessuno seppe cosa scriverne. Seguirono esposizioni dello stesso genere nei musei dell’Università del Massachusetts, di Bielefeld e Karlsruhe, allo Studio Carlo Grossetti di Milano e nel 1984 nella mostra in tre gallerie di New York (Leo Castelli, John Weber, Susan Caldwell). Sembra che da quegli anni siano ormai molti gli artisti diversificatori le cui pratiche sono accettate dal mondo dell’arte, ma la insistenza di Pozzi a dipingere sia quadri figurativi che astratti, costruire entità fotografiche e nel contempo produrre azioni e fabbricare installazioni e produrre video pare ricevere interesse soprattutto fra le giovanissime generazioni. L’insegnamento è per Pozzi un’ulteriore maniera per contestare i dati comunemente accettati e sondare la pratica artistica nel tessuto dell’arte moderna. Invece di gridare slogan sensazionali, egli pratica una sottile, capillare, individuale, caso per caso, infiltrazione.
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