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PAOLO MASI

La responsabilità dell'occhio

a cura di Flaminio Gualdoni

Inaugurazione sabato 11 maggio 2013 - ore 18

Frittelli Arte Contemporanea
Via Val di Marina 15 – Firenze
Tel. 055 410153
info@frittelliarte.it
www.frittelliarte.it

Durata mostra:
11 maggio – 26 ottobre
Orario: lun.-sab. ore 10-13 | 15,30-19,30
Ingresso gratuito

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Catalogo a cura di Flaminio Gualdoni, per le edizioni Gli Ori. (vedi pagina shop)

 Il giorno del suo ottantesimo compleanno, l’11 maggio 2013, Paolo Masi inaugura un’ampia personale che ripercorre alcune tappe fondamentali del suo percorso e ne documenta la fervida stagione recente.
Alcune ampie installazioni di oggi, edite e inedite, si incrociano con documenti storici come i Cartoni, le Tessiture, i Dripping, che dagli anni ’70 lo hanno visto protagonista di un rapporto analiticamente agguerrito e poeticamente visionario con lo spazio del vedere.


Nel corso della mostra sarà presentato un volume monografico, introdotto da un saggio di Flaminio Gualdoni e ricco di testimonianze dell’artista, edito da Gli Ori, che ricostruisce tutta la lunga vicenda operativa di Masi, dal superamento della cultura informale al ruolo di fondatore e protagonista di alcune vicende che hanno fatto di Firenze un polo attivo della pratica contemporanea internazionale: dal gruppo Centro F/Uno negli anni ’60 a spazi di autonoma elaborazione e proposta come Zona e Base.
Scrive Gualdoni: “I fili tesi sulla parete come a tracciare grandiose archipitture liciniane, le barre d’alluminio, i plexiglas portatori del loro colore, gli specchi, i raggi luminosi d’artificio, pongono primariamente in evidenza il processo formativo, l’aspetto dell’azione, e il suo ruolo modificante in seno alla fruizione e alla concezione stessa del luogo”.

Biografia

 

“io non mi limito solo al piano solo intellettuale, ma mi fermo sul piano fisico, cioè la mano a un certo punto si rifiuta di fare un gesto che ha fatto troppe volte e devo scoprire un gesto diverso, un modo diverso di affrontare la superficie, di affrontare la pittura”. (P. Masi)

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appropriazione di spazi, misure, preesistenti.
una superficie è un campo disponibile per un'appropriazione.
l'appropriazione può essere di una qualsiasi superficie.
nel momento in cui un campo, spazio d'azione, viene individuato si attua l'appropriazione.
l'intervento estranea la misura, il campo, lo spazio preesistente dalla loro condizione abituale a naturale, per restituirli ad altri concetti che l'intervento gli conferisce.
chi conduce un intervento alternativo su una quantità di superfici disponibili modifica lo stato abituale a cui erano destinate.
in questo l'appropriazione è una dilatazione della normale funzione a cui era destinata una realtà preesistente e una modificazione, con l'inserimento di una nuova concettualità, destinata ad altro.
il contatto di appropriazione di spazi misure è dilatabile e ideologizzabile nel momento in cui vi si individuano applicazioni diverse.
l'uomo attua da sempre una appropriazione di ciò che entra nel campo della sua percezione.
l'indicazione individuale è riappropriabile.
la dilatazione mentale e il possesso fisico con la destinazione, appartengono alla capacità di usufruire di questo dato sensibile della percezione individuale.

 

 
 
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